A conclusione del percorso formativo, la Dott.ssa Alessandra Di Prete presenta il suo Project Work, assistita dal docente tutor Prof. Giuseppe Quintaliani.
La malattia renale cronica (MRC) è una patologia ad andamento progressivo con un trend di prevalenza e incidenza crescente nel tempo. I primi stadi della malattia renale cronica sono tendenzialmente asintomatici, tuttavia, con il progredire della patologia iniziano a manifestarsi segni e sintomi caratteristici dello stato uremico che determinano una serie di alterazioni, che espongono i pazienti a un aumentato rischio di mortalità.
La malnutrizione è spesso presente in questi pazienti, specialmente in fase terminale della MRC e risulta essere un fattore di rischio di mortalità indipendente. La comunità scientifica internazionale è concorde nel ritenere che il mantenimento di un buono stato nutrizionale ed una adeguata compliance alla terapia dietetico nutrizionale possa apportare diversi benefici a questi pazienti, migliorandone non solo il profilo metabolico, ma anche mitigando i sintomi dell’uremia con il conseguente miglioramento della qualità di vita. Un altro vantaggio è dato dal controllo di comorbilità quali la presenza di dislipidemia, ipertensione e diabete, con conseguente riduzione del rischio cardiovascolare associato.
La prevalenza di malnutrizione proteico calorica nei pazienti in fase terminale di malattia è molto elevata e si associa anche ad una prognosi infausta.
A fronte di queste evidenze risulta chiara l’importanza della prevenzione e del contrasto della malnutrizione. In quest’ottica, il primo passo da compiere è il corretto e precoce assessment nutrizionale dei pazienti uremici. Un’altra pietra miliare, nel raggiungimento degli outcome previsti si basa sulla corretta informazione e sull’empowerment dei malati al fine di migliorarne la compliance dietetica e terapeutica.
Nell’ambito di un team multidisciplinare, un grande ruolo può essere svolto dagli infermieri che spesso rappresentano la prima interfaccia tra il sistema sanitario e l’utenza. Considerando inoltre la penuria di dietisti renali nelle aziende sanitarie, gli infermieri, opportunamente formati, potrebbero sottoporre i pazienti ad una valutazione dello stato nutrizionale, individuando coloro che necessitano di intervento da parte del dietista renale ed in seguito verificare la compliance dietetica dei pazienti, aiutandoli ed indirizzandoli tramite opportuni interventi di educazione sanitaria.
Questo intervento infermieristico potrebbe essere utile in tutti i reparti di nefrologia e dialisi ed in particolare nei centri ad assistenza limitata (CAL), ossia centri, solitamente extra ospedalieri, ove il trattamento dialitico prevede la sola assistenza infermieristica.
Dott.ssa Alessandra Di Prete
Laureata nel 2013 in Scienze infermieristiche presso l'Università degli Studi dell'Insubria, opera come infermiera dapprima nell'Unità Operativa Riabilitazione Generale e Geriatrica presso un centro riabilitativo privato Fondazione Gaetano e Piera Borghi, poi presso l'ASST Sette Laghi nelle Unità Operative di Medicina Interna e Geriatria. Dal 2021 esercita come infermiera di dialisi presso il CAL Dialisi (Centro ad Assistenza Limitata) aziendale. Da sempre interessata al tema della nutrizione, consegue il master universitario di I livello in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata dell’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza e ClioEdu con votazione 110/110.
Prof. Giuseppe Quintaliani
Sono nefrologo specializzato a Pisa con il Prof Giovannetti, ideatore della dieta ipoproteica nelle nefropatie.
Mi sono sempre occupato di nutrizione nelle malattie renali ed ho diverse pubblicazioni inerenti la nutrizione tra cui linee guida e consensus, insieme al gruppo di nutrizione in CKD della Società Italiana di Nefrologia (SIN).
Sono stato responsabile del governo clinico della SIN e poi membro del direttivo della stessa società. Un mio lavoro di farmacoeconomia ha potuto accertare l'importanza anche economica della dieta ipoproteica tanto da aver contribuito alla rimborsabilità dei prodotti ipoproteici sancita nel LEA.
Mi sono occupato di malattia renale cronica e del suo trattamento con particolare riguardo alla riduzione della velocità di progressione e contenimento dei problemi metabolici ad essa collegati oltre che degli aspetti farmacoeconomici inerenti la malattia stessa.
Ultimamente ho aggiunto alle mie competenze anche la comunicazione sia tra sanitario e paziente che tra sanitari e sono stato responsabile comunicazione social della Fondazione Italiana del rene ed attualmente della SIN.
Sono docente a contratto di: Organizzazione e comunicazione Master in Dietetica renale Università di Pisa; Dietetica renale al corso di laurea specialistica Scienza Alimentazione e Nutrizione Umana, Università di Perugia; Organizzazione e comunicazione master in tecniche nefrologiche School of Management Università LUM Bari; Dietetica renale Master Universitario di I livello in Scienza dell’alimentazione e dietetica applicata Unitelma Sapienza
Sono nel comitato di redazione dei giornali "Giornale Italiano di nefrologia" e "Tecniche nefrologiche e dialitiche".
Per le competenze acquisite, ho avuto sponsorizzazioni da parte di ditte di prodotti dietetici per nefropatici. In quiescenza dal 2018.