DESCRIZIONE
Gli "anni della crisi" hanno prodotto (forse inevitabilmente) un affastellarsi di provvedimenti incoerenti, mal congegnati, spesso inapplicabili e comunque inapplicati. La riforma della governance territoriale si è così aggrovigliata, paralizzata da spinte e controspinte, con risultati, nella pratica, molto modesti.
Vale per la prima decisione legislativa circa l'obbligatorietà della gestione associata delle funzioni dei Comuni minori (con il decreto legge n. 78/2010), per i successivi "aggiustamenti" del 2011 (decreti legge nn. 98 e 138), per il tanto celebrato decreto "salva Italia" (n. 201/2011), per la stessa spending review del 2012 (decreto legge n. 95/2012), e per il decreto legge che alla fine di quello stesso anno avrebbe voluto impostare il riordino territoriale delle province (n. 188, mai convertito in legge).
Poi, però, è giunta la c.d. "legge Delrio" (n. 56/2014) che ha proposto la semplificazione dei livelli di governo territoriale, affidando la scommessa della ripresa ai Comuni, perché, con tutti loro limiti, sono le istituzioni più efficienti, immediata e "viva". Ma perché "l'Italia dei Comuni" non sia solo un'espressione retorica, è importante che i Comuni imparino a collaborare tra loro, attraverso l'associazionismo intercomunale (anzitutto le Unioni di Comuni), le nuove Province di secondo livello, e le Città metropolitane.
In questo lavoro Luigino Sergio (persona doppiamente esperta: tecnico e studioso dell'amministrazione pubblica locale) ha il pregio di indicare con chiarezza i problemi, senza banalizzarne il significato ed anzi inquadrandoli in una ampia prospettiva culturale.
C'è da sperare che la politica faccia lo stesso, costruendo un "patto repubblicano" tra Stato, Regioni e istituzioni locali, senza il quale il percorso delle riforme continuerà ad arrancare.
NOTE DELL'AUTORE
Luigino Sergio è nato e vive nel Salento leccese, a Martignano, Comune del quale è stato Sindaco per quasi vent'anni. Nelle istituzioni pubbliche ha ricoperto prestigiosi incarichi, fra i quali quello di Vicepresidente e successivamente quello di Direttore Generale della Provincia di Lecce.
È stato per circa dieci anni Presidente dell'Unione di comuni della Grecía Salentina, Direttore Generale del Comune di Galatina (LE), componente del nucleo di valutazione della Provincia di Lecce, del Comune di Galatina (LE), dell'Istituto Autonomo delle Case popolari di Lecce e Direttore Generale di Fiera del Salento.
Si occupa di organizzazione e gestione degli enti locali, è docente in master universitari e corsi di formazione professionale e autore di numerosi libri e saggi sull'organizzazione e sulla gestione amministrativa degli enti locali.