Ordina

N. 2013/1 - Rivista elettronica di Diritto, Economia, Management

Pubblicazione

Schede correlate

thumb 2013

N. 1-2013 (Peer review).
Modernizzazione, Lavoro Pubblico, Spending review - Innovazioni ICT e sportello Suap - Politiche UE per i giovani - Povertà e statistica - Politica estera e strategie militari

Quale è il ruolo della Pubblica Amministrazione in una Organizzazione statale rispetto all’evidente scarto tra le esigenze di competitività economica e la capacità di risposta delle istituzioni politico-amministrative? Secondo Ersilia Crobe tale riflessione deve necessariamente collegarsi alla antica “questione burocratica”, poiché risulta chiaro come ogni tentativo di modernizzazione della pubblica amministrazione non si possa portare avanti senza lavorare per costruire le competenze professionali adeguate. L’Autrice prende in esame il rapporto tra le politiche di innovazione e le burocrazie pubbliche. Quale cultura burocratica? La conclusione: sembra ormai essersi affermata la consapevolezza politica che il capitale umano al servizio dell’amministrazione sia il perno del cambiamento: sarà improduttivo qualsiasi tentativo di riforma che non tenga conto del fatto che per ottenere una vera trasformazione dell’intero sistema amministrativo occorre cambiare la cultura degli impiegati. Giampaolo Teodori analizza le dinamiche circolari esistenti tra le rinnovate normative sul lavoro pubblico ed i progetti di sviluppo tecnologico per la Pubblica Amministrazione. La revisione della spesa pubblica, oggettivamente limitante, porta al ridimensionamento delle potenzialità di trasformazione e alla necessità di una cernita di soluzioni strategiche che siano contemporaneamente innovative e coerenti con il principio di economicità dell’attività amministrativa. Sulle “Politiche giovanili” della UE l’articolo di Paolo Pastore. Nel corso degli ultimi dieci anni si è assistito allo sviluppo di un approccio intersettoriale teso a fornire ai giovani europei gli strumenti indispensabili per poter gestire la propria vita indipendentemente e per superare le sfide nei settori che li riguardano più da vicino, quali l’istruzione, l’occupazione, la creatività, l’imprenditorialità, l’inclusione sociale, la salute e lo sport, la partecipazione civica e il volontariato. Sostanzialmente si è cercato di investire nei giovani e a valorizzare il loro potenziale di crescita. Nell’ articolo di Pastore sono stati approfonditi i diversi interventi normativi in campo comunitario (Comunicazioni, Risoluzione e Decisioni) che hanno favorito lo sviluppo di programmi a favore del settore giovanile, instaurando una collaborazione più stretta tra le politiche relative ai giovani e altri settori strategici, come l’istruzione, l’occupazione, l’integrazione e la salute.

Il contributo dell’UE consisterà nell’aiutare gli Stati membri, che sono responsabili delle politiche della gioventù, a cooperare in modo più efficace. L’attuale quadro di cooperazione Europea in materia di gioventù si è dimostrato per gli Stati membri una piattaforma preziosa in cui trattare le tematiche giovanili, mentre il metodo di coordinamento aperto, l’integrazione delle questioni relative ai giovani nelle altre politiche ed iniziative quali il Patto europeo per la gioventù hanno facilitato l’applicazione di un approccio flessibile consono al settore, nel rispetto delle competenze degli Stati membri e del principio di sussidiarietà. In conclusione, l’analisi di interventi normativi ed economici in ambito comunitario verso il settore delle politiche giovanili, favorendo la nascita di imprenditoria e centri di formazione. In questo un ruolo determinante è svolto dai programmi di formazione permanente che accompagnano il giovane in tutto il suo percorso di crescita e rappresentano una straordinaria opportunità di sviluppo e partecipazione democratica.

Wanda D’Avanzo ripercorre le tappe salienti della evoluzione dello sportello unico per le attività produttive, attraverso l’analisi della normativa e delle pronunce giurisprudenziali più rilevanti in materia. In particolare, viene descritto nella sua interezza il decreto 160/2010 che oggi rappresenta il riferimento fondamentale di disciplina del Suap. La trattazione richiama, altresì, le leggi che trasversalmente interessano il funzionamento dello sportello unico; e cerca di fare il punto sulle attuali criticità che ancora frenano la completa attuazione dello sportello unico. Riccardo Severi presenta il Rapporto Cisis sull’innovazione nell’Italia delle Regioni, realizzato in collaborazione con Between Spa e presentato a Milano lo scorso gennaio 2013, offre un aggiornato e interessante quadro sullo stato di sviluppo dell’Innovazione nelle Pubbliche Amministrazioni regionali. Emergono dati incoraggianti sui risultati raggiunti in pochi anni da molte Regioni italiane e sul volume di investimenti nel settore ICT, che complessivamente supera i 5 miliardi di euro per il periodo 2007/2013. Al tempo stesso, anche dati preoccupanti se si guarda al ritardo di alcune Regioni rispetto ad altre - con il solito divario Nord e Sud del Paese -, e più in generale al gap tecnologico dell’Italia rispetto a molti Paesi dell’Unione Europa, soprattutto quelli dell’ area Nord-Occidentale. Ritardi locali e nazionali, dunque, imputabili ad un quadro normativo non uniforme e alla mancata adozione di politiche che mettano in condizione le Regioni di accelerare il processo di innovazione e all’Italia di essere competitiva in sede internazionale. Il contributo di Francesco Di Massa illustra le principali iniziative, riguardanti la politica estera e la strategia militare, adottate dal presidente G.W. Bush e dal suo successore Barak Obama durante la guerra in Iraq del 2003, le cui cause e conseguenze vengono analizzate in rapporto al più ampio framework della Global War on Terror. Tale pubblicazione rappresenta un riadattamento dei capitoli 3, 4 e delle conclusioni della tesi di laurea magistrale dell’Autore, intitolata “September 11 and the Global War on Terror: Change and Continuity in Policy and Strategy from Bush to Obama”, discussa presso la Facoltà di Scienze Politiche Roberto Ruffilli (Università di Bologna) il 17 luglio 2012. Pasquale Sarnacchiaro presenta un’analisi sulla definizione di povertà, tema fortemente dibattuto nella letteratura scientifica. Tale chiarimento condiziona fortemente la scelta dei metodi statistici da utilizzare per l’analisi del fenomeno. Nel presente contributo, partendo da una definizione “multidimensionale” della povertà, è stato proposto un modello statistico per l’interpretazione dei fattori che maggiormente contribuisco alla povertà nel mondo. Il modello ad equazioni strutturali è stato utilizzato per analizzare i dati raccolti per il rapporto annuale sulla povertà dell’Unicef (anno 2011).

info@clioedu.it

Seguici su Facebook

Seguici su Youtube

Seguici su Twitter

Seguici su Instagram