N. 2-2018.
• Il “governo” della trasformazione digitale.
• Le responsabilità da “algoritmo”.
• Un sistema esperto per la P.A.
• Nuovi modelli di governance
Questo numero comprende contributi diversi: sul governo della trasformazione digitale; sulla responsabilità da algoritmo; sullo sviluppo di modelli di governance sulla base di principi comunitari. Il contributo di Donato A. Limone sul “governo” della trasformazione digitale raccoglie gli articoli dell’autore dal 2015 al 2018 pubblicati sulla rivista key4biz.
L’articolo di Santo Gaetano costituisce un contributo molto articolato sulla responsabilità da algoritmo prendendo in considerazione le problematiche sulle “decisioni” prese tramite sistemi esperti o da sistemi esperti.
Andrea Piccoli pubblica un saggio teorico ed applicativo su un sistema esperto per la pubblica amministrazione. Il saggio si articola in 4 parti: nella prima si trova una sintesi della normativa sulla digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche, spaziando dal Codice della Amministrazione Digitale, al Codice dei Contratti Pubblici, al FOIA, anticorruzione e linee guida ANAC per concludersi con i riferimenti al GDPR; nella seconda parte si trova una lettura delle problematiche attuali della digitalizzazione e del realizzarsi della amministrazione digitale, includendo delle riflessioni sul ruolo della gestione documentale e del protocollo informatico. Le due parti finali introducono le tecnologie informatiche disponibili a supporto della operatività umana, in particolare quelle legate all’applicazione dell’intelligenza artificiale. La parte finale descrive il prototipo realizzato e anche considerazioni sulla sua sperimentazione.
Il contributo di Paolo Pastore sui modelli di governance analizza il processo processo di trasformazioni politiche in Italia che si concretizza nella perdita di centralità dei partiti e nella riduzione della presenza statale nel settore economico. La combinazione di questi due fenomeni ha accresciuto di molto il ruolo degli enti locali ed in particolare delle regioni nella gestione delle politiche e degli interventi sul territorio da loro amministrato, finendo così per concentrare su di sé molte delle istanze di rappresentanza degli interessi precedentemente convogliate verso i partiti. Nell’articolo sono considerati i principi di coesione, i sussidiarietà, rappresentanza e rispetto a tali principi l’autore considera l’evoluzione in materia di fondi strutturali.